martedì 7 settembre 2010

#764

Un tale che si chiamava Bill, personaggio non principale ma comunque importante di un romanzo del '900, diceva che non bisogna mai scoraggiarsi, e se pure qualche volta lo scoramento si riesce ad insinuare nelle nostre deboli menti, l'importante è non scoraggiarsi in pubblico. Bill non si è mai scoraggiato, non in pubblico, in privato non conta, in privato si è scoraggiato un'infinità di volte, ma nessuno lo ha mai visto e quindi si può soltanto immaginare un Bill scoraggiato, che è come se non fosse mai successo.

Io ho la tendenza a vivere secondo i dettami di guru casuali e sempre diversi tra loro, spesso adibiti a quel ruolo per brevi periodi della mia vita, in genere sostituiti da altri guru altrettanto casuali e poco adatti a ruoli di così grande importanza strategica. Quindi mi è sembrato naturale scegliere Bill come guru temporaneo e provare ad applicare subito la sua teoria, anche se poi non è nemmeno un teoria, diciamo quindi i suoi consigli. Quindi per prima cosa ho fatto in modo che lo scoramento potesse affacciarsi nella mia serata, non che ci sia bisogno di incoraggiamenti, di solito è già ben presente. Però non quel tipo di scoramento comune e permanente che popola i pensieri di noi giovani non più, mi dovevo scoraggiare per bene. Ora io conosco tanti metodi, più o meno efficaci, per scoraggiarmi, sono partito con le basi dello scoramento, che da sole non bastano, anche perché ormai ci sono abituato, ma almeno si è fatta la base.

Poi dopo alcune mosse obbligate è arrivato il tocco del professionista dello scoramento, io lo sono ma di solito mi accompagno di altri professionisti parimenti validi, quindi il tocco non è stato mio, ho soltanto seguito un'idea, che per quanto risultava balorda, forse all'orecchio di chi professionista non è, anche il semplice fatto di seguirla fa di me comunque un discreto professionista. Con il treno arrivi prima, era l'idea, ed è stato proprio come essere investiti da un treno, neanche il tempo di provare a scansarsi, scontro inevitabile, mi sono scoraggiato.

Ecco allora che mi sono trovato tra le mani la preziosissima occasione, potevo finalmente applicare il consiglio di Bill. Ero scoraggiato, non dovevo far altro che evitare il pubblico, gli astanti, amici e conoscenti, comparse di un sabato uguale a tutti gli altri in questa piccola città con l'insana passione per gli equini. Come un gatto mi sono allontanato, ho provato a camminare ma ho subito dovuto constatare di essere troppo scoraggiato per farlo con profitto. Allora ho deciso di mettermi a guardare le stelle, lontano dal pubblico, per non farmi vedere scoraggiato. Mi sono addormentato, al risveglio c'era il sole, un camioncino della nettezza urbana, forse un'anziana donna. Io non ero più scoraggiato, un po' sì ma era facilmente velabile al pubblico, e anche abbastanza riposato.